lunedì 6 agosto 2007

MOZIONE- SOFTWARE LIBERO

MOZIONE

Al Sindaco del Comune di Narni

All’ Assessore Competente Roberta Isidori

Al Presidente del Consiglio del Comune di Narni

Narni, lì 06/08/2007

OGGETTO: SOFTWARE LIBERO.

"Il Consiglio Comunale di Narni,

PREMESSO CHE

viene definito come Software Libero quel software (sistemi operativi, elaboratori di testo, gestori di database, navigatori internet, e in generale programmi di qualunque tipo) per il quale siano garantite all'utente le libertà di eseguire, copiare, distribuire, studiare,
cambiare e migliorare il software. Più precisamente, ci si riferisce a quattro tipi di libertà per gli utenti del software:
  • Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 0);
  • Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle
    proprie necessità (libertà 1). L'accesso al codice sorgente ne è un
    prerequisito;
  • Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo
    (libertà 2);
  • Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i
    miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio
    (libertà 3). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.

Un programma è software libero se l'utente ha tutte queste libertà;

CONSIDERATO CHE

il delicatissimo aspetto della sicurezza informatica non consiglia l'impiego di software prodotto da aziende che non pubblicano il codice con cui sono stati realizzati i programmi, rendendo di fatto impossibile anche ad esperti sapere esattamente cosa quel programma fa o potrebbe fare. E' noto ad esempio che alcuni programmi sono potenzialmente in grado di inviare via Internet informazioni provenienti dal computer su cui sono installati a computer remoti, anche all'insaputa dell'utente/acquirente, e per la maggior parte dei software proprietari, essendo segreto il relativo codice sorgente, è inattuabile o comunque molto complesso verificare se
tale possibilità sia o meno presente. Questo aspetto sconsiglierebbe quanto meno l'impiego di software proprietari (senza codice sorgente controllabile) su computer su cui siano depositati dati riservati e/o di valore. Il rischio sopra esposto ha convinto alcuni paesi tra cui Francia (ad esempio il Ministero della Cultura, dell'Educazione e del Tesoro), USA (compresi agenzie governative come CIA, FBI, NASA, NSA), Gran Bretagna, Argentina, Belgio, Danimarca, Brasile, Germania, Perù, Spagna, India, Corea, Messico e Cina a dotare la propria amministrazione pubblica prevalentemente e preferibilmente di software a codice aperto (open
source);
in un'ottica di aumento della competitività nel mercato esiste l'indubbio beneficio di sviluppare altresì delle alternative ed in prospettiva si creino i presupposti per ottenere significativi miglioramenti del rapporto tra il prezzo di un prodotto ed il ritorno in termini di efficacia. In questo senso assume particolare rilevanza, ad esempio, la decisione del Governo Norvegese di non procedere al rinnovo automatico del programma di licensing tipico del software proprietario, a tutto vantaggio di una nuova strategia maggiormente aperta alle soluzioni basate sul software libero;

RILEVATO CHE

l'immissione sul mercato di nuove versioni di pacchetti software, spesso diverse dalle precedenti solo per pochi dettagli o poche funzioni marginali, non sempre garantiscono la compatibilità fra due versioni di uno stesso prodotto (si vedano la maggior parte dei software proprietari in commercio), generando così frequenti difficoltà nello scambio di dati fra uffici della Pubblica Amministrazione. Ciò equivale in pratica ad una costrizione piuttosto discutibile, per quanto variamente mascherata con licenze multiple, sconti e piani di upgrade, ad acquistare sempre, a caro prezzo, il prodotto più recente; aggiornamento che spesso significa, per l'ufficio acquirente, anche un calo di produttività dovuto ad una maggior lentezza dei prodotti più recenti (e pesanti), o una maggiore spesa per aggiornare anche l'hardware;

RITENUTO CHE

requisiti essenziali per i dati della Pubblica Amministrazione siano:

  • la sicurezza dei dati trattati e conservati;
  • la comunicabilità e accessibilità dei dati, cioè ad esempio ogni
    documento messo a disposizione del pubblico dovrebbe essere in un
    formato leggibile dai principali programmi di videoscrittura e non
    solo da uno o pochi;
  • la stabilità del formato, al fine di garantire la permanenza nel tempo
    della documentazione prodotta dall'Amministrazione, evitando di dover
    ricominciare da zero in caso di cambiamento di hardware o software, di
    conseguenza ogni documento deve essere in un formato reputato stabile
    nel tempo, che non subisce evoluzioni con l'evoluzione del software
    che lo elabora;

OSSERVATO CHE

l’acquisto delle nuove versioni di software proprietario rappresenta una spesa ingente del totale della spesa informatica, con costi che si avvicinano a quelli sostenuti per l’acquisto dell’hardware dei modelli più recenti di personal computer; tali stanziamenti di spesa potrebbero essere meglio investiti per potenziare i servizi pubblici in rete, ad oggi spesso insufficienti, o per la promozione di una maggiore alfabetizzazione informatica dei cittadini; la tendenza considerata più conveniente, anche nell’ambito della cosiddetta “nuova economia”, è quella di spostare gli investimenti sui servizi come assistenza, corsi, formazione in genere e installazione, investendo più sugli uomini e sullo sviluppo; continuare a proporre investimenti solo sul software proprietario e pochissimo sui servizi e sul software libero è anacronistico e probabilmente fuori mercato;

PRESO ATTO CHE

Il Consiglio Regionale con delibera n°89 del 19 giugno 2006 approva la legge “Norme in materia di pluralismo informatico, sulla adozione e la diffusione del software a sorgente aperto e sulla portabilità dei documenti informatici nell’amministrazione regionale;L’Amministrazione regionale, nel rispetto del principio costituzionale di buon andamento e di economicità dell’attività amministrativa, di cui all’articolo I, comma I della legge 7 agosto 1990, n.241 favorisce l’adozione di software a sorgente aperto; RILEVATO CHEL’uso di strumenti informatici e di Internet sarà generalizzato in ogni abitazione civile (come e più del televisore) di qui a pochi anni, ciò rende inopportuno che in ogni computer ci sia software prodotto da una sola azienda il cui codice è noto solo al produttore;

CONSIDERATO CHE

La caratterizzazione tecnologica del distretto della conca ternana lo rende
particolarmente adatto per investire verso nuove strade produttive, ed il
software libero potrebbe essere una delle carte vincenti;

Il valore culturale per cui il carattere pubblico e la condivisione dei risultati provoca la diffusione delle conoscenze che non restano confinate in industrie private o centri di ricerca;Si incentiva un importante sviluppo economico per cui pagando per i servizi effettivamente svolti e non per le licenze, gli investimenti producono valore sul territorio favorendo al contempo l’economia locale;

L’adozione del software permette di raggiungere dei risparmi di gestione valutabili intorno al 30% per posto di lavoro;

IMPEGNA

Il Sindaco e la Giunta Comunale:Nell’ambito del mantenimento di un livello ottimale di efficienza e funzionalità dei prodotti software per gli uffici comunali:

  • ad avviare uno studio di fattibilità, di pianificazione e
    sperimentazione, eventualmente tramite progetti pilota,
    sull’introduzione progressiva di software libero nel Comune di Narni
    e di sviluppo di applicativi per la P.A. in ambiente open source;
  • a tenere conto dei seguenti fattori nella scelta dei pacchetti
    software da acquisire e utilizzare:
  • esigenze di sicurezza e quindi esclusivo impiego di software libero
    per i computer destinati ad utilizzare e immagazzinare dati riservati,
    protetti dalla legge sulla privacy o comunque di valore per
    l’Amministrazione e/o per i cittadini;
  • componente costo del prodotto/assistenza fornita allorché siano state
    riscontrate in offerta concorrenziale caratteristiche comparabili di
    facilità d’uso e rispondenza dei singoli prodotti alle esigenze degli
    enti stessi (specie laddove queste si identifichino, come normalmente
    accade, nella semplice produzione di documenti, scambio di posta o in
    altre elementari funzioni) nonché a verificare se analoghe
    caratteristiche sono assicurate da prodotti che adottino licenze GPL o
    similari;
  • nella creazione dei budget di spesa a dare maggior peso ai vantaggi
    occupazionali per il territorio derivanti dagli investimenti in
    assistenza, installazione e sviluppo ad hoc rispetto ai costi di
    licenza del software;
  • a promuovere l’impiego di formati di dati standard, aperti e
    documentati, in quanto di estrema importanza e flessibilità per
    mantenere la piena compatibilità con futuri cambiamenti tecnici;
  • ad inserire nel programma dei corsi di riqualificazione informatica
    per i dipendenti comunali anche l’impiego del sistema operativo
    GNU/Linux e di altri prodotti di software libero (e quindi open
    source) e ad indirizzare i dipendenti all’impiego esclusivo di formati
    di salvataggio/interscambio leggibili da qualsiasi altro programma;
  • ad attivarsi, eventualmente prendendo contatti con associazioni e
    gruppi locali, come GNUG (Gnug’s Not a User Group) e LUG (Linux User’s
    Group) Terni, e nazionali, come ILS (Italian Linux Society) e AsSoLi
    (Associazione Software Libero), per mettere in atto politiche per
    diffondere maggiormente il software libero e open source nelle scuole,
    in considerazione del valore didattico e culturale di tale tipo di
    software, e in generale presso tutti i cittadini;
  • a privilegiare imprese di prossimità disposte a sottomettersi alla
    rigorosa concorrenza imposta dal software libero;
  • a redigere le specifiche dei sistemi informativi basandosi sui
    risultati attesi, e non sui nomi dei prodotti;
  • ad evitare che la fruizione di servizi Web di e-government sia
    vincolata all’utilizzo di browsers proprietari, specie se funzionanti
    solo su sistemi operativi proprietari e a pagamento;
  • ad adoperarsi affinché si individuino e si realizzino investimenti
    adeguati, anche in collaborazione con altri attori istituzionali e
    non, per promuovere nel territorio cittadino un distretto tecnologico
    correlato con il software libero, in modo da accrescere la cultura, le
    competenze, le risorse ed i collegamenti necessari per far diventare
    Narni punto di eccellenza a livello, quantomeno regionale, per lo
    sviluppo e la diffusione del software libero.”
Alfonso Morelli – Capogruppo PRC-SE